Il monastero di Santa Chiara e l’annessa chiesa si trovano nei pressi della parrocchiale.

Il monastero fu fondato nel 1299, con la denominazione di “San Nicolò de Hirchis”, a seguito di una disposizione testamentaria, datata 24 giugno 1295, con la quale Tedisio Camilla, un alto prelato della Curia romana e cappellano di papa Innocenzo IV, dispose la costruzione di un monastero in una sua proprietà che si trovava nei pressi della chiesa di San Martino.


Fino alla fine del XV secolo nel monastero risedettero le monache cistercensi, alle quali seguirono le clarisse, che vi rimasero quasi ininterrottamente fino al 1999, salvo alcuni periodi di assenza per vicende belliche o per i decreti di soppressione degli ordini religiosi emanati nell’Ottocento. Il monastero fu ampliato nel 1525, arrivando ad ospitare fino a cento religiose, ridotte a quaranta alla metà dell’Ottocento e solo cinque al momento della chiusura nel 1999.

L’attigua chiesa conserva affreschi Domenico Fiasella, nonché dipinti cinquecenteschi di Luca Cambiaso (“Battesimo di Gesù”, “Deposizione di Cristo” e “Dio Padre Benedicente”), Giovanni Battista Carlone (“Transito di Santa Chiara”), Giovanni Agostino Ratti (“Madonna del Rosario”) e seicenteschi di Giuseppe Palmieri e Francesco Costa.

Oggi, ristrutturato, il complesso è utilizzato come spazio pubblico per conferenze e concerti (la chiesa dispone di un’acustica eccezionale, rendendola particolarmente adatta a questo scopo)